La produzione figulina in Campania risente del processo di contrazione dei centri urbani di età romana per effetto degli esiti della guerra greco-gota. L’ organizzazione degli insediamenti umani nel territorio di Ariano è avvenuta in continuità con il mondo classico, nel medioevo nei casali di “Castelli Amandie”, di “Casavetere”, di “Tre Santi”, di “San Nicola a Trignano – Palazzisi”, di “Santa Maria delli Pizzi” e di “San Eleuterio”. La ricognizione condotta sui siti archeologici ha consentito di recuperare frammenti ceramici di stoviglie della mensa e della cucina databili al medioevo. La riorganizzazione territoriale dei piccoli insediamenti rurali, ubicati in prossimità degli assi viari antichi, e la vita comunitaria in essi presente richiedeva il funzionamento di figuline rurali. I figuli-contadini, lontani dalla vita delle grandi città hanno privilegiato le forme ceramiche di uso comune del Basso Impero. Il ritrovamento di numerosi frammenti di ceramica a vetrina pesante e quello di un vasetto intero rinvenuto nel 1990 durante lo scavo del castello di Montella simili a quelli rinvenuti nel castello di Rocca San Felice e nel castello di Ariano, tutti databili all’ Alto Medioevo, farebbero pensare all’ esistenza di uno o più centri di produzione ceramica sul territorio.Ad Ariano il ritrovamento di un frammento di protomaiolica in una fossa per granaglie alle pendici del colle castello, in prossimità della chiesa di Santo stefano e quelli rinvenuti durante i lavori di scavo archeologico del castello databili all’ VIII-IX secolo farebbero pensare alla presenza di fornaci nell’ Alto Medioevo.
Le caratteristiche del quartiere Tranesi sono simili a quella dei cosiddetti "quartieri ceramici" sia di età cassica ( pensiamo al ceramico di Atene) sia di età medievale ( pensiamo ad Agrigento o Grottaglie ); ossia fornaci che si impiantano in grotte all'esterno della cinta muraria dando vita a veri e propri "quartieri artigianali".
L'origine del toponimo Tranesi ci richiama all'afflusso di gente proveniente da Trani nel 1421, secondo le notizie storiche. Il nodo da sciogliere è perchè si fossero stabiliti proprio in quel'area.
L'interesse risvegliato dal prof. Guido Donatone, l'istituzione del Museo Civico nel 1991 da parte dell'Amministrazione Comunale con un'ampia sezione dedicata alla ceramica, il recente riconoscimento del marchio DOC per la nostra ceramica e la nuova produzione avviata dalla famiglia Russo e da altri, ha destato l'interesse per la ceramica di Ariano Irpino. Tutti questi sono gli elementi che hanno portato all'interesse per il recupero dell'intero quartiere.
Rilievo planimetrico delle fornaci
( 720-730 m s.l.m )
L’ area oggetto degli interventi ricade sul versante sud-ovest del centro abitato della città, in quella parte del centro storico denominata “Tranesi”, dove sono ubicate le antiche fornaci per la
produzione ceramica, attive fino agli inizi degli anni ’50 del secolo scorso, quando l’ erezione di imponenti muraglioni ne decretò la chiusura.
I Tranesi oggi
Le fornaci sono state fortunatamente sigillate dai "muraglioni" costruiti negli anni '50 del XX secolo.
Rilievo planimetrico del trappeto alla fornace della proprietà della famiglia Di Maina.
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